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La storia delle scarpe a tacco alto - 2^ parte

La storia delle scarpe a tacco alto - 2^ parte


L'invenzione formale dei tacchi alti come Fashion
L'invenzione formale dei tacchi alti come moda è solitamente attribuita alla bassa statura di Caterina de’ Medici (1519-1589). All'età di 14 anni era fidanzata con il potente duca di Orleans, poi re di Francia. Era minuta (non del tutto un metro e mezzo) rispetto al Duca e difficilmente considerata una regal bellezza. Si sentiva insicura di fronte a quel matrimonio combinato, sapendo che sarebbe stata la regina della Corte di Francia, ma soprattutto temeva la concorrenza con l’amante del duca, certamente più alta di lei, Diane de Poitiers. Alla ricerca di un modo per stupire la nazione francese e compensare la sua mancanza di appeal estetico, Caterina aveva indossato, durante una festa di ricevimento, delle scarpe con tacchi alti 7 cm che le avevano dato un fisico più imponente e un seducente ondeggiare quando camminava. I suoi tacchi riscossero un successo enorme e, da allora, vennero associati con privilegio all’abbigliamento femminile.

Mary Tudor, o "Bloody Mary", un’altra monarca che cercava di apparire più alta, iniziò, senza mai smettere, di indossare rialzi: i più alti possibili. Dal 1580, questi rialzi divengono popolari per entrambi i sessi, e una persona che aveva autorità o ricchezza, e indossava scarpe con tacchi alti ,veniva spesso definita "benestante".

All'inizio del 1700, in Francia, re Luigi XIV (il Re Sole) spesso portava tacchi con personali decorazioni che raffiguravano scene di battaglia in miniatura. Questi rialzi vennero denominati "tacchi Louis," e la loro altezza toccava solitamente i 9 cm.

Il re decretò che solo la nobiltà poteva indossare rialzi colorati di rosso ( les talons rogue ) e che nessuno mai avrebbe potuto portarli uguali ai suoi.

Vedi Immagine Il Re Sole, con i rialzi rossi

Nel corso del secolo, una sorta di feticismo culturale del piede veniva manifestandosi in vari modi.
Per esempio, sotto l'influenza del Rococò, che evidenziava una corte nobiliare basata sullo stile decorativo e ornamentale, i tacchi diventavano più alti e slanciati, una mossa questa altamente femminile che completava lo stile della corte stessa.
Inoltre, il romanziere Restif de Bretonne, creò un’enfasi erotica con il piede finemente ad arco unito al tacco alto delicatamente curvato “a memoria di piede piccolo e amabile”.
Di conseguenza, molte donne iniziarono a coprire i piedi con nastri di seta per ridurne, apparentemente, le dimensioni. Come il corsetto, i tacchi alti scolpivano il loro corpo per farlo sembrare più aristocratico, puro, raffinato e desiderabile. La natura sessuale del tacco alto veniva notata anche dai Puritani nel Nuovo Mondo. La colonia del Massachusetts ebbe ad approvare una legge che vietava alle donne di indossare rialzi alti per irretire l’uomo. Nel caso fosse stata trovata con scarpe coi tacchi alti veniva processata come strega “istigatrice di sesso demoniaco”. Solo a metà del 1800 l'americano medio avrebbe abbracciato e accettato la moda della scarpa europea.


Rivoluzione Francese e la rivolta contro i tacchi alti.
Nel 1791, “ i tacchi Louis" scomparvero con la rivoluzione, e Napoleone bandì i rialzi, nel tentativo di mostrare l'uguaglianza tra i cittadini. Nonostante il codice napoleonico contro i tacchi alti, nel 1793 Maria Antonietta salì sul patibolo per essere ghigliottinata indossando rialzi alti 9 centimetri. Il tacco, pertanto, veniva abbassato notevolmente a partire dal 1791 trasformandosi in un ridottissimo, minuto cuneo o sostituito da bassi rialzi a molla. Queste scarpe risultavano per lo più molto fragili e dovevano essere rinforzate da nastri o spaghi che le attraversavano legati intorno alla caviglia, in stile sandalo romano.

Vedi Immagine
Calzature con tacchi alti di Maria Antonietta
La scomparsa del tacco, a questo punto, rendeva più facile la calzabilità delle scarpe -da portare sia col sinistro che col piede destro- e rendendo le stesse più confortevoli. Da questo periodo al 1930, vennero creati quattro principali tipi di scarpe con tacchi, utilizzate dalle donne occidentali: il knock-on (o tacco a catena), impilati, primaverili, e il neo “tacco di Luois”.

Le scarpe col tacco alto ritornano à la page.
Nel 1860, le calzature con i tacchi, grazie alla moda, tornano di nuovo popolari, e l'invenzione della macchina per cucire permetterà una maggiore tipologia di rialzi. Nell'arte e nella letteratura vittoriana, disegni e allusioni ai piedi piccoli, come creati da Dio, e l'afflizione dei piedi di grandi dimensioni, tipici delle anziane zitelle, erano onnipresenti. L’età Vittoriana soleva sostenere che il tacco alto sottolineava sensualmente l’arco del piede ed era visto come simbolo di curve o fattezze della donna. Il collo del piede alto veniva associato, generalmente, ad una persona aristocratica ed europea, mentre quello più basso veniva accostato ad un’etnia afro-americana.

Quando le calzature con i tacchi alti fecero il loro ritorno, alcune delle loro indossatrici si sentirono confortate anche con rialzi da dieci, tredici centimetri.

Come per i corsetti dell’epoca, le calzature con i tacchi alti, secondo quanto sostenuto da alcuni specialisti del piede, risultavano essere non solo innocui, ma pure benefici per la salute perchè contribuivano ad alleviare il mal di schiena, quando uno si chinava, e rendevano meno faticoso il cammino.

Ma i più attenti critici di moda affermavano, sicuri, che i tacchi alti creavano solo un’andatura più sessualmente aggressiva e servivano, seconda la divina Greta Garbo, come “poisoned hook” (gancio avvelenato) per catturare i maschi incauti. Alcuni addirittura associavano il tacco alto alle unghie divise di un diavolo o di una strega.

Racconti ammonitori, da questo momento in poi -come le molte versioni di Cenerentola- si occupavano con particolare feticismo del piede e della determinante importanza del materiale che li avvolgeva.

Usufruendo di queste considerazioni, l'America apriva, nel 1888, il suo primo magazzino di tacchi. Tuttavia, questo e altri paesi europei, si sentivano ancora ben lungi dall’imitatissima moda francese, dalla quale attingevano a man bassa.



03/05/2014
''Camminare Sano'' a cura di Sabbia Rosa