La media di Wolfsburg segue la "politica" della tutela ambientale e si offre al pubblico con la nuova motorizzazione a gas. Ennesimo esempio delle risorse messe in campo dal pianale Mqb.
Volkswagen Golf Tgi BlueMotion. Un nome articolato, che cela una nuova tecnologia sulla vettura più celebre del segmento C. La dicitura Tgi identifica il compatto 1,4 litri sovralimentato, in grado di sviluppare 110 cavalli di potenza massima e 200 Nm di coppia motrice. Un motore chiave nello sviluppo delle alimentazioni alternative del Gruppo che, secondo quanto dichiarato dai tecnici della casa tedesca, dovrebbe assicurare oltre 1.300 km di autonomia. Merito non solo del metano, ma pure della benzina. Perchè la nuova Golf Tgi BlueMotion è a tutti gli effetti un'auto bivalente, conservando la stessa capacità del serbatoio a benzina, nonostante la presenza sotto il pianale delle bombole destinate allo stoccaggio del gas. Questo perchè la piattaforma Mqb è in grado di ospitare qualunque tipologia di meccanica.

Dalla consuetudine delle unità a gasolio e benzina, all'alternativa di quelle a metano, sino ad arrivare al modello elettrico, passando ovviamente per la tecnica dell'ibrido. Due realtà, queste ultime, che prenderanno forma nel breve periodo. Nella seconda metà dell'anno sarà disponibile la nuova E-Golf, mentre sul finire del 2014 arriverà pure la Golf Gte, un modo underground per essere sportivi ed ecologici. Il presente però passa sotto il segno della Tgi, che si fregia pure della denominazione BlueMotion, per via di alcune specifiche dedicate. Tra queste la calandra anteriore "chiusa", i profili laterali dello spoiler posteriore e gli pneumatici a ridotta resistenza al rotolamento. La media a metano tedesca è offerta solo in versione 5 porte, con la "postilla" della station wagon Variant. Due le trasmissioni destinate al "millequattro" eco-friendly: il consueto sei marce manuale oppure, in alternativa, il doppia frizione Dsg a sette rapporti. Un'auto, la Golf Tgi, coerente con la volontà di mantenere i costi di gestione i più bassi possibili.

Un proposito che dovrebbe essere garantito dai dati omologati per la vettura di Wolfsburg. Il consumo di benzina nel ciclo combinato è pari a 5,3 l/100 km, mentre quello di metano a 3,5 kg/100 km. Le emissioni di CO2 si attestano invece intorno ai 124 g/km quando è la benzina ad alimentare il propulsore e a quota 94 g/km quando invece spetta al gas. Mentre se per prestazioni s'intende quali siano la velocità massima e lo scatto da 0 a 100 km/h, la nuova Golf Tgi non mette in luce un lato particolarmente sportivo, ma assolutamente in linea con la tipologia di vettura. Quindi il primo dato è pari a 194 km/h, mentre il secondo a 10,2 secondi. Numeri che chiarificano, anche su strada, quali siano le intenzioni della media tedesca. Qui si vince in economia, non si cerca lo sprint e tanto meno la dinamica di guida coinvolgente. La Volkswagen Golf Tgi BlueMotion punta a chi sa essere morigerato sul pedale, senza "fisse" per le traiettorie, che bada al sodo dei bassi consumi. Il piccolo 1,4 litri da una lieve parvenza di corposità solo sopra i 2.000 giri/min. Sotto è un po' pigro e in fase di sorpasso è sempre meglio scalare un rapporto. Se però vi lasciate prendere dall'idea di risparmio garantita dal metano, allora la percezione cambia. Fluido, lineare, va guidato con un filo di gas. La presenza delle bombole non muta le dinamiche di Golf che, con l'evoluzione della specie, è diventata sempre di più una vettura razionale e poco emozionale. Situazione ideale nel caso del metano, la cui funzione è solo quella di contenere i costi di esercizio.

La variante a gas, oltre alle specifiche di cui sopra, si differenzia dal resto della gamma per la presenza dell'indicatore del livello di metano nei serbatoi che sostituisce quello della temperatura del liquido refrigerante. Tutto il resto si conforma alla stessa maniera. Tant'è che la famiglia Tgi BlueMotion si declina come di consueto nei tre allestimenti: Trendline, Comfortline e Highline. Al momento, è in atto una promozione tale per cui l'accesso in gamma è fisso a quota 19.400 euro.

di Cesare Cappa
Fonte: il sole 24 ore



02/07/2014