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STORIA DELL'ACCONCIATURA - L'ETA' MODERNA

STORIA DELL'ACCONCIATURA - L'ETA' MODERNA


Vedi ImmagineDopo il XVI sec. le acconciature di uomini e donne diventano sempre più vistose:
architetture di riccioli, spesso su parrucca, coprono il capo degli uomini di classe sociale elevata mentre le dame adottano pettinature molto gonfie, ricce e decorate da nastri ad incorniciare il viso e annodate poi piatte sulla nuca.
Ben presto le parrucche diventano un inevitabile complemento dell'eleganza maschile e femminile: incipriate, raccolte in un codino (legato con nastro di seta nera), e in ampi riccioli orizzontali sulle tempie per gli uomini mentre le signore preferiscono appuntare sulla nuca e poi lasciar ricadere sulle spalle lunghi boccoli dominati da toupets che si innalzano di volume e diventano luogo di esposizione di preziosi gioielli .



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La RIVOLUZIONE FRANCESE elimina, tra l'altro, anche l'uso di acconciature sfarzose ed esagerate: i capelli femminili sono raccolti in un nodo sulla nuca e spesso coperti da una cuffia come sogliono fare le donne del popolo; tra gli uomini si diffonde il taglio alla Brutus, corto, con frangia irregolare sulla fronte. Dopo la parentesi del NEOCLASSICISMO che porta in auge anche le pettinature ispirate all'antica Grecia, per tutto il secolo le signore alla moda preferiscono acconciature più ricche e artificiose: lunghi boccoli si inanellano dalle tempie alle spalle o, a volte, sbucano da uno chignon fermato sulla nuca. Gli uomini scelgono spesso un taglio corto, sopra l'orecchio, con scriminatura centrale e lunghe basette (favoriti), ma non mancano quelli che lasciano fluire fino alle spalle le loro chiome in una zazzera libera.


Saranno gli anni Venti del XX sec. a portare la più grande rivoluzione nella storia dell'acconciatura femminile: i capelli corti alla garçonne e alla Bob, mentre gli uomini adotteranno il taglio all'Umberto. Più tardi, con l'invenzione della permanente, a caldo prima e poi anche a freddo, ritorna la moda dei riccioli, lunghi o corti che siano, a volte solo limitati ad incorniciare il viso mentre il grosso della chioma è raccolto sulla nuca magari ancora in reticelle di seta o di velluto. Dalla fine della seconda guerra mondiale saranno i personaggi del cinema e dei rotocalchi a rappresentare i modelli a cui ispirarsi. La coda di cavallo di Brigitte Bardot sarà bandiera per le teenagers di tutto il mondo mentre le signore chiederanno ai loro parrucchieri acconciature e colori come quelli di Grace Kelly, di Liz Taylor o di Audrey Hepbourn. Poi verranno i capelli a caschetto e quelli cotonati, le parrucche e le mèches e, col '68, le lunghe chiome incolte e inghirlandate delle figlie dei fiori.

Gli uomini si ispireranno a Clark Gable o a James Dean, sceglieranno scriminature laterali e basette, useranno retine notturne e brillantina per dar forma ai loro capelli corti, lisci o ondulati che siano, ma poi, anche per loro, il '68 sarà determinante. Nascerà la moda unisex ed i capelli degli uomini si allungheranno come quelli femminili e sarà capellone ogni giovane che vorrà sentirsi libero dai condizionamenti della tradizione. Il vorticoso passar di moda del gusto degli ultimi decenni del XX secolo, tra nostalgiche rivisitazioni e ricerca del nuovo, ha aperto scenari di possibilità mai immaginati: capelli d'ogni colore e pettinature di ogni forma convivono tranquillamente nelle nostre città dove le razze e le culture vanno mescolandosi creando nuovi gusti: lo stile afro piace a molti europei che adottano treccine anche artificiali e multicolori mentre il piacere ormai realizzabile di avere capelli lisci, facili da pettinare, contamina gli africani immigrati in Europa.


Oggi più che mai la scelta della pettinatura diventa espressione di integrazione o di disagio sociale e, tra le acconciature molto bon ton e le creste punk sono riconoscibili le variegate e multicolori sfaccettature di una società sempre più complessa e forse insoddisfatta.



30/10/2014
Rubrica a cura del Salone di Bellezza ''Equipe Giusy''