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La Cornice e la sua Storia: :Il Tabernacolo

La Cornice e la sua Storia: :Il Tabernacolo



La cornice a tabernacolo nasce dall’imitazione della facciata di un edificio, formata da un basamento alle cui estremità si alzano due colonne o due lesene che possono essere scanalate o decorate da motivi vegetali sulle quali si appoggia un architrave. “Ab assuetis non fit passio“, recita un antico detto: “non si fa caso alle cose abituali”; e invece è per noi abitudine consolidata vedere il tabernacolo collocato al centro dell’altare, ma non sempre ha avuto questa collocazione e anche oggi, dopo il Concilio Vaticano II, si ritorna talvolta a vedere il tabernacolo collocato in una cappella fuori dall’aula principale della chiesa o, comunque, fuori dall’altare maggiore. Fin dal VI secolo, l’unicità dell’altare nelle chiese è certa; in seguito gli altari aumentano di numero ma rimane l’assoluto rispetto per la mensa “dominica”, che esclude quanto è estraneo alla celebrazione del Santo Sacrificio. Verso la fine del secolo IX si inizia a collocare sulla mensa dell’altare, in modo permanente, un nuovo elemento molto significativo: le reliquie dei Santi. Ben presto si aggiungono altri elementi, tanto che agli inizi del X secolo un importante documento, di origine gallicana, conosciuto sotto il nome di Admonitio Synodalis, divenuto legge generale per tutte le Chiese d’occidente, prescrive che sull’altare “si devono tenere soltanto le urne dei Santi (capsae), l’Evangeliario e la pisside con il Corpo del Signore per gli ammalati; ogni altra cosa va riposta in un luogo conveniente”.

Il Tabernacolo attraversa così molte epoche, ma si dovrà attendere il sec. XVI per trovare il tabernacolo fisso sull’altare maggiore e, più tardi ancora, per vederlo collocato al centro della mensa, ultima fase dello sviluppo storico dell’altare. Leon Battista Alberti, nel suo trattato sulla pittura, illustra il principio che caratterizza la sua attività di pittore: un quadrato grande quanto l’artista desidera che rappresenta una finestra dove guardare quello che sarà dipinto. E’ una rivoluzione, si supera lo statico concetto monoblocco della cornice gotica che riproduce la facciata della chiesa in cui sarà collocata e si arriva al concetto di cornice rinascimentale: una struttura architettonica inserita nella parete, un perimetro che delimita una sorta di finestra che incornicia lo spazio evidenziando la profondità del dipinto.


22/03/2015
''Il corniciaio'' a cura di FAC di Domenico de Gennaro in Via Tenente Fiorino,30