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7° appuntamento con la rubrica sul mondo Ayurvedico curata da Mariangela Salvemi:

7° appuntamento con la rubrica sul mondo Ayurvedico curata da Mariangela Salvemi:


In quest' ultima tappa, dedicata al mondo ayurvedico, vi parlerò di tutto ciò che fa da cornice ad esso, ovvero : chakra e trattamenti indiani.
Al giorno d'oggi, tutti parlano di chakra senza approfondire il vero significato di questo termine perchè, spesso e volentieri, lo si legge sui giornali, lo si ascolta un po' dappertutto come se fosse legato alla moda del momento.
E' importante , invece, precisare questo discorso in modo tale che voi tutti conosciate bene la realtà legata al mondo dei chakra.
Bene, il termine "chakra" non ha origine nell' ayurveda, bensì', nello yoga : ne esistono ben 107 ,ma ne vengono trattati i sette principali.
Essi non sono altro che punti energetici che corrispondono a sette punti specifici del nostro corpo, sono delle aperture che permettono lo scambio tra energia vitale ed energia cosmica, ogni centro è responsabile di qualcosa, per esempio, un organo, un colore, un olio essenziale, un'emozione.
Simbolicamente i chakra sono come fiori con dei petali che assumono una sembianza diversa l'uno dall'altro, collegati tra loro attraverso dei canali energetici detti "nadi"e, tra i 1800 di questi ultimi presenti, ne vengono trattati due : ida (energia che fluisce da sinistra) e pingala (energia che fluisce da destra).
I sette chakra trattati anche in ayurveda sono, partendo dal basso verso l'alto : muladhara, swadisthana, manipura, anahata, vishudda, ajina e sahasrara.
Tutti i chakra si possono stimolare con la cromoterapia, aromaterapia e , soprattutto, con il tocco : tutti i massaggi ayurvedici e i trattamenti indiani abbinati ad essi vanno ad agire su questi punti energetici e, li dove si avverte tensione, ci si sofferma per riportare equilibrio fisico e psichico.
Come analizzato negli articoli precedentemente scritti, tutti i massaggi ayurvedici sono mirati all'equilibrio fisico e mentale andando ad agire anche sui chakra qui sopra descritti e , per ottenere migliori benefici, i massaggi possono essere abbinati a trattamenti specifici ayurvedici indiani.
Tra i numerosi trattamenti, vi presenterò i più noti e i più praticati, quali : khadi vasti, pietre e cristalli, pinda, campana tibetana, swedana e l'importantissimo shirodhara.
Per quanto riguarda il khadi vasti c'è da dire che si tratta di uno dei trattamenti millenari originari dell'India, attraverso il quale viene creata una pastella di grano tenero e grano duro arrotolata, tipo ciambella, in cui versare olio caldo naturale con gli olii essenziali che vanno ad agire sul chakra preso in considerazione;
le pietre che, invece, vengono utilizzate sono pietre naturali e, andando ad agire sui sette chakra, è chiaro che ne vengano usate sette diverse che vanno, con la loro energia naturale, a stimolare l'energia dei punti energetici, a differenza dei cristalli di rocca che vengono utilizzati nel massaggio per "aprire" i chakra e depurarli.
Uno dei trattamenti più praticati in India è detto "pindasweda" in cui vengono adoperati i "pinda" : sacchetti caldissimi contenenti erbe, farine e spezie come lo zenzero utilizzato per sciogliere le contratture muscolari.
La campana tibetana viene, invece, associata al massaggio ayurvedico tibetano, attraverso il quale il cliente ritrova armonia fisica e mentale mediante il suono, con un riequilibrio vibrazionale sonoro; la campana originale è composta da sette metalli differenti che riescono a produrre un suono molto prolungato che accarezza l'anima.
Lo swedana, a differenza di tutti gli altri trattamenti, è un vero è proprio macchinario che viene posizionato sul lettino da massaggio dopo il trattamento ed, essendo un vero e proprio bagno di vapore portatile, porta il corpo alla sudorazione facilitando l'eliminazione delle tossine, rendendolo più levigato e rigenerato. Mi soffermerò maggiormente sulla spiegazione di un altro tipo di trattamento ayurvedico, il più gettonato : lo shirodhara.
Il termine "shiro" non è altro che "testa" e, "dhara", "flusso" : ciò significa che, con il trattamento shirodhara, viene versato dell'olio caldo sulla fronte da tempia a tempia per 15-20 minuti , quasi a creare un effetto ipnotico.
Vi state chiedendo quale sia lo scopo di esso?
Bene, sono lieta di assicurarvi che si tratta del trattamento ayurvedico per eccellenza, effettuato in India tutti i giorni e che ha lo scopo di rinforzare la memoria, agire su mal di testa, ansia, attacchi di panico, stress, insonnia e nervosismo attraverso un flusso dell'olio, olii essenziali calmanti, e la temperatura costante in modo tale che non si avverta mai la percezione di un cambio di essa.
Lo shirodhara stimola il sistema nervoso centrale distendendolo ed è la pratica più rilassante in assoluto, anche più del massaggio stesso.
Desiderate provarlo anche voi, vero?
Non vi resta che conoscere personalmente tutte queste pratiche millenarie indiane presso il mio istituto, per cercare il vostro equilibrio e per lasciarvi coccolare come bambini tra le braccia della propria mamma.
Imparate ad amare voi stessi fino in fondo... buon percorso ayurvedico a tutti!
Grazie per l'attenzione!


A cura di Mariangela Salvemini – Centro Estetico Ayurvedico Shantala – Via Saverio de Simone, 5
Tel. 366 470 62 45 – www.shantalaestetica.altervista.org


30/09/2012
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