Toyota limita i danni delle manovre in retromarcia col sistema ICS

L'apparato utilizza una serie di sensori interfacciati alla frenata automatica di emergenza. Secondo uno studio di Toyota, il sistema ICS riduce la probabilità di causare un incidente in retromarcia del 90%.

Toyota punta ancora sulla sicurezza ed un nuovo sondaggio realizzato dal costruttore nipponico evidenzia i recenti risultati. Il brand ha effettuato uno studio in Giappone basandosi su tre modelli: Alphard, Vellfire e Prius. Le auto sono circa 63.000 ed il 42% di esse sono dotate del sistema Intelligent Clearance Sonar (ICS) e, per un periodo di 18 mesi tra gennaio 2015 e giugno 2016, se ne è valutata l'efficacia durante le manovre di parcheggio. Secondo lo studio di Toyota, il sistema ICS ha contribuito a ridurre notevolmente il numero di incidenti causati da un errore del guidatore.

Lo studio si è basato su due cause di incidente: l'errato utilizzo dei pedali e le partenze involontarie in retro. Il sistema Intelligent Clearance Sonar montato sulle Toyota Alphard, Vellfire e Prius dal 2015 in poi si presenta come una versione avanzata dei classici sensori di parcheggio. Le vetture sono dotate di sensori aggiuntivi, che incrementano il raggio di azione del dispositivo e ne migliorano l'efficacia. Il software di bordo è stato potenziato e riesce a ridurre i danni quando ci si muove a bassa velocità in un parcheggio o quando si effettua una manovra in spazi ristretti. Oltre al classico suono del cicalino, il sistema ICS si avvale della frenata automatica ed evita l'impatto quando il conducente non reagisce in tempo. Secondo lo studio di Toyota su 2.500 incidenti avvenuti in retromarcia, l'apparato ICS ha permesso di ridurre del 40% la presenza di questa tipologia di sinistro e riesce a limitare del 70% i danni causati dalle retromarce involontarie. Confrontando le auto dotate di ICS con quelle sprovviste, è emerso che la probabilità di incappare in queste due tipologie di sinistro cala del 90% nel caso la vettura utilizzi il sistema ICS.

di Pietro Ginechesi

Fonte: motori.fanpage.it


06/01/2017