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Est modus in rebus

Est modus in rebus



Ognuno cura i propri interessi, siamo in un paese libero, ciascuno valorizza il proprio patrimonio, però il “PUBBLICO” deve fare in modo che alle aspettative dei privati ci siano eque risposte, altrimenti, puoi controbattere in piedi come in un’arringa da tribunale, puoi battere i pugni come un ‘macho’, l’opinione sull’operato di chi amministra resta sempre la stessa.
Ascoltate su YouTube (https://www.youtube.com/watch?v=92ozILoEsmQ da 12:20 a 17:40 minuti di registrazione), come gli Uffici SUPPORTANO I CONSIGLIERI nel comprendere quello che vanno a votare.
In questo caso si discuteva di una riqualificazione di un lotto privato e di un’area pubblica richiesta in concessione, in prossimità dell’area cimiteriale. Tale riqualificazione prevedeva una deroga alla fascia di rispetto cimiteriale e, al tempo stesso, una ulteriore deroga agli standard urbanistici, al fine di realizzare 1.256mq di superficie coperta per spogliatoi e guardiania; tutto questo a fronte di 7,36 mq effettivamente collocabili, senza deroghe, fuori dalla fascia di rispetto cimiteriale.
Pur sollecitato da richieste di chiarimenti mirati, l’Ufficio si è limitato a ripetere ‘correttamente’ i numeri riportati nelle schede di progetto, senza dire che:
1. mancava, tra la documentazione fornita ai consiglieri, una ‘sezione’ che permettesse di capire come si sarebbero sviluppati i 1.256mq di superficie coperta, da realizzare in legno e amovibili;
2. circa il 50% di detta superficie ricadrebbe su area di sedime del Comune, parte dei 1.000 mq richiesti in concessione, per 15+15 anni, a circa 50 centesimi a mq per anno.
3. gli spogliatoi da realizzare, 1.256 mq (invidia di squadre da serie A – paragonabili a 12 appartamentini - gli 11 giocatori + l’allenatore) che potranno svilupparsi solo in altezza: PT, primo e secondo piano (400mqx3 di spogliatoi + 56mq di guardiania fanno proprio 1.256).
Garanzie per il ‘PUBBLICO’?
Se, a seguito di gara di evidenza pubblica, non fossero aggiudicate alla richiedente i 1.000mq di superficie pubblica ma ad un terzo, le deroghe resterebbero a vantaggio della richedente, che dovrà solo RIMODULARE le sue aspettative, così dicono gli Uffici.
In cosa consisterebbe questa rimodulazione? Dai poco più 7mq di superficie coperta che, prima del Consiglio dell’8 aprile 2019, era legittimata ad esprimere la proprietà privata - senza pagare dogana, per la mancata concesssione dell’area comunale - dovrà accontentarsi di 1.000mq (questo lo si deduce dalla “logica illogica” degli standard “fuori-misura” adottati dagli Uffici).
Ah, dimenticavo, i parcheggi per questa operazione saranno tutti fuori dalla proprietà privata. Nessuna rinuncia, tutto frutto.





12/04/2019
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